Perché le donne , ora, hanno paura della menopausa.
Paura di invecchiare, paura di diventare brutte, paura dell’osteoporosi, paura di ammmalarsi , paura di morire. E le paure, si sa, producono “bussiness”.
Se tutta la popolazione femminile dai 45 anni in poi è terrorizzata: andrà più spesso dai dottori, farà più spesso accertamenti, comprerà più medicine, acquisterà più creme di bellezza, si iscriverà di più ai centri fitness.
Spenderà più soldi nell’ illusione (che i mass media sostengono) che si possa bloccare il tempo e si possa restare per tutta la vita (cioè per l’eternità, perché la morte non esiste) giovani, belle, seduttive, energiche, competitive, sensuali.
Donne di 60 anni che ancora lavorino con grinta (tanto non gli viene data la possibilità di andare in pensione) , che si occupino fino alle 23 della famiglia (coi figli 30° enni ancora in casa), che la notte diano il meglio di sé al marito : perché il sesso è bello e deve essere fatto tanto, come si vede al cinema.
Donne mai stanche, mai deboli, mai coi capelli grigi..curate e toniche come a ventanni.
Donne perfette..per un mondo perfetto.
Ma la menopausa non ha niente a che vedere con tutto questo.
Negli ultimi 10 anni se ne è parlato tanto ma solo come di una malattia da curare, come di una disgrazia da evitare…perché invecchiare non va di moda, mentre cercare di restare giovani a tutti i costi fa spendere tanti soldi e fa guadagnare tante persone.
In questo libro cerco di spiegare che la menopausa è non una patologia ma un occasione di crescita, una tappa fondamentale nella vita di ogni donna.
Per questo motivo il testo è suddiviso in quattro parti
La prima parte affronta la fisiologia della menopausa: cioè parla di tutto ciò che è normale in menopausa: lievi vampate, dolorini articolari, maggiore fragilità dell’ umore.
Normale cioè da non curare ma da assecondare modificando la propria quotidianeità sulle richieste del corpo: una alimentazione più regolare, un ritmo di vita più umano, una maggior attenzione alle dinamiche all’interno della famiglia e delle amicizie.
Un pò più di amore verso se stesse dunque, in un età delicata.
La seconda parte si intitola “Quando la menopausa diventa malattia” e affronta il tema delle patologie che possono svilupparsi durante e dopo i cinquantanni. Si parla di osteoporosi, delle malattie cardiocircolatorie, dei disturbi gravi dell’umore :depressione, ansia insonnia.
Nella terza parte si analizzano le terapie possibili:
I vantaggi e i limiti (soprattutto i limiti) della terapia ormonale sostitutiva e delle terapie convenzionali.
Omeopatia, fitoterapia, agopuntura e altre medicine non convenzionali vengono approfondite e analizzate per consentire alla donna di scegliere in modo consapevole la terapia che più le sembra adeguata per sé
Nell’ ultima parte del libro (Vivere bene in menopausa) si affrontano i temi dell’ alimentazione, del movimento, della sessualità, dei ritmi della vita: dal sonno alle cose (troppe) da fare ogni giorno.
Perché in realtà la menopausa è proprio questo: un occasione per cambiare in meglio la nostra vita ..dopo averne passata metà a correre dietro all’ organizzazione di casa-lavoro-famiglia ora noi donne possiamo scoprire il tempo della lentezza, del contatto con noi stesse e con le cose davvero importanti : il tempo dell’anima.
Possiamo riscoprire il rapporto con il nostro uomo, ricostruilo; possiamo riguardare in faccia i nostri figli e i nostri amici e vedere se e come sono cambiati.
Finalmente possiamo smettere di “apparire” perché non più giovani, perché più forti, perché più mature .
Possiamo permetterci di portare in giro le nostre rughe e la nostra età con un orgoglio certo non facile ma rivoluzionario in questo mondo dove è molto più importante apparire piuttosto che essere.
Finalmente possiamo guardare in faccia la nostra vita e le nostre relazioni d’amore e chiederci se è questo che davvero vogliamo; e se siamo insoddisfatte possiamo rimboccarci le maniche e cambiare.
Aiutate dagli ormoni che incalzano, dal corpo che parla e chiede, dall’anima che scalpita sentiamo (finalmente) che la vita non è eterna e ci chiediamo “ma io cosa voglio dalla seconda metà della mia esistenza?”