Tutti vogliamo essere amati
se questo non accade, essere ammirati
se questo non accade, essere temuti
se questo non accade, essere odiati e disprezzati.
Vogliamo risvegliare un’emozione nell’altro
quale che sia.
L’anima rabbrividisce davanti al vuoto
e cerca il contatto a qualsiasi prezzo
(Hjalmar Soderberg)
Quando soffia il vento del cambiamento la maggior parte delle persone costruisce muri di protezione,
altri costruiscono mulini a vento
(Detto cinese)
«L’invito»
di Oriah Mountain Dreamerdi Dreamer
Non mi interessa che cosa fai per vivere; voglio sapere che cosa ti fa spasimare e se osi sognare di andare incontro all’anelito del tuo cuore.
Non mi interessa quanti anni hai; voglio sapere se rischieresti di passare per stupida per amore, per un sogno, per l’avventura di essere viva.
Non mi interessa quali pianeti siano in quadratura con la tua luna. Voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dispiacere, se i tradimenti di una vita ti hanno aperta oppure ti hanno raggrinzita e chiusa per paura di altro dolore.
Voglio sapere se riesci a sederti con la sofferenza, la mia o la tua, senza muoverti per nasconderla, né per sedarla, né per mandarla via.
Voglio sapere se riesci a stare con la gioia, la mia o la tua, se riesci a ballare selvaggiamente lasciando che l estasi ti riempia fino alle estremità delle dita delle mani e dei piedi senza ricordarci di stare attenti, o di essere realistici, né per rammentarci i limiti dell’essere umano.
Non mi interessa se la storia che mi stai raccontando è vera. Voglio sapere se riesci a deludere un altro pur di essere sincera con te stessa. Se riesci a sopportare l’accusa di tradimento senza tradire la tua anima.
Se riesci a essere senza fede e perciò degna di fede. Voglio sapere se riesci a vedere ogni giorno la bellezza anche quando non è pittorica; e se riesci a far scaturire la tua vita dalla sua presenza.
Voglio sapere se riesci a vivere col fallimento, il tuo e il mio, e tuttavia, sul bordo del lago, a gridare al plenilunio d’argento il tuo «Sì!».
Non mi interessa sapere dove vivi o quanti soldi hai. Voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e di disperazione stanca e con le ossa a pezzi e a fare ciò che va fatto per dar da mangiare ai bambini.
Non mi interessa ciò che sai né come sei giunta qui. Voglio sapere se starai nel centro del fuoco con me senza tirarti indietro.
Non mi interessa dove o che cosa o con chi hai studiato. Voglio sapere che cosa ti sostiene da dentro quando tutto il resto crolla.
Voglio sapere se riesci a stare sola con te stessa e se ti piace davvero la compagnia che ti fai nei momenti vuoti.
Ognuno comincia, prima o poi, a trovare la sua “via”,cioè la sua personale direzione nello scoprire, nel decidere, nel desiderare.
Ma la perde subito, se pensa di averla capita, di averla ben chiara davanti a sè
Una “via”, infatti, modifica continuamente chi la percorre.
A ogni passo lo sorprende:gli cambia il mondo.
Così,paradossalmente,si è davvero su una “via” quando si sta andando verso un non si sa dove, fiduciosamente, e tutto intorno ti aiuta ad andare sempre oltre.
E’ ovvio che occorre coraggio.
E il coraggio ogni tanto è difficile, ma è molto meglio della rabbia sorda di chi si è fermato
o si è perso
e non lo sa
e litiga per avere ragione
perchè ha paura. (Igor Sibaldi)