Dal sito Facebook del gruppo Terapiadomiciliarecovid19 in ogni regione
Erich Grimaldi avvocato e fondatore del gruppo puntualizza il pensiero del gruppo di cui io faccio parte dopo le molte polemiche apparse sui giornali e in televisione
Dott.ssa Panozzo
✅La narrazione della realtà talvolta viene stravolta nel tempo✅
✳️L’operato dei nostri medici, che fin dall’inizio della pandemia, curavano pazienti e si confrontavano in rete per aiutarli con i migliori farmaci disponibili, è sempre stata vista come un atto eroico, di non abbandono in un momento in cui i cittadini positivi sintomatici erano lasciati a sè e in cui, oltre la tachipirina e la vigile attesa degli eventi, nessuno sapeva cosa fare, perché le autopsie erano state “sconsigliate”
➡️L’esperienza di tali medici e le evidenze di determinati risultati hanno permesso loro di fare rete, di perfezionare uno schema terapeutico utile a ridurre fortemente gli accessi in terapia intensiva.
All’epoca nemmeno c’erano i vaccini. Si provava a curare tutti.
E così si è continuato a fare sempre, senza nessuna domanda se non quelle utili ad una possibile terapia.
➡️Anche oggi noi curiamo vaccinati e non, tutti i malati covid senza distinzione, non siamo no vax e certe speculazioni sono del tutto fuori luogo.
❇️Prevenzione e cura devono viaggiare in parallelo e non in contrapposizione per qualsiasi malattia e questa forzosa volontà a volerle invece mettere in competizione fa parte di tutte quelle incongruenze che mettono in imbarazzo chi ha fatto sempre il medico con coerenza e correttezza.
Se si fosse ragionato così anche con una patologia virale quale l’Aids, per la quale purtroppo ancora oggi non si è arrivati ad una soluzione preventiva adeguata, a quanti morti saremmo arrivati a quest’ora?
È stato meglio far viaggiare in parallelo cure e prevenzione o bisognava essere tassativi su una scelta tra le due?
➡️A proposito di prevenzione desideriamo anzi chiedere come mai non si siano ancora approvate linee guida adeguate anche per i malati covid vaccinati, dal momento che ci sono persone vaccinate che si ammalano e non tutti i farmaci in uso corrente possono essere da loro assunti. Noi lo sappiamo. E voi?
Sarebbe necessario che anche su tali aspetti non si arrivasse in ritardo per poi scoprire di aver fatto danni irreparabili.
L’approccio terapeutico di cui alle linee guida ministeriali, con paracetamolo e vigile attesa, per circa 72 ore, quest’ultima peraltro confermata in data 26 aprile 2021, salvo prova contraria, ha provocato migliaia di ospedalizzazioni e 130.921 morti, con un numero di decessi per milione di abitanti (oggi 2169) secondo solo al Belgio in Europa.. e infinitamente più alto rispetto a paesi anche a bassi livelli di servizi sanitari, ma ad alto utilizzo di antimalarici e antielmintici
https://www.worldometers.info/
E questo è un fatto inequivocabile.
❓Sarebbe ora dunque davvero interessante capire il motivo per cui ai medici di terapiadomiciliarecovid19 viene chiesto di portare prove scientifiche dell’efficacia dello schema terapeutico da loro redatto ed utilizzato sul campo per curare decine di migliaia di pazienti da due anni … quando invece al Ministero della Salute è stato concesso di autorizzare ed imporre nello stesso periodo, come unico farmaco utile, un principio attivo per il quale non era mai stata provata l’efficacia, nessuno studio randomizzato
⛔️NO PARACETAMOLO
✳️Dobbiamo quindi segnalare che i primi riscontri scientifici sono ora disponibili e tocca evidenziare che, proprio come noi sosteniamo da tempo, il farmaco d’elezione della pandemia non solo non è stato utile, ma dannoso, perché va a depletare l’organismo del glutatione, decisamente necessario invece a contrastare l’avanzare della patologia, con danni che ora sarà bene valutare a fondo per capire anche le dovute responsabilità…
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/jmv.27158
https://www.tdc19webapp.org/links/1.pdf
https://www.tdc19webapp.org/links/2.pdf
https://www.bmj.com/content/368/bmj.m1086/rr-18
✅Rinnoviamo quindi la nostra domanda: perché non ci avete ascoltato subito, quando vi abbiamo chiesto un confronto utile per curare al meglio i pazienti ai primi sintomi?
In tal senso abbiamo riscontri anche sulla validità delle terapie ai primi sintomi
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34130113/
❇️Così come evidenze ci sono sull’effettivo diritto e legittimazioni ad utilizzare alcune terapie
https://www.regione.piemonte.it/web/pinforma/notizie/aggiornato-protocollo-delle-cure-casa-per-covid
➡️Si smetta quindi di raccontare una realtà parallela alla quale più nessun cittadino crede e si cominci a lavorare nell’esclusivo interesse del paziente e per il ripristino di una visione meno illogica dell’intera gestione della pandemia.
Infine, una doverosa precisazione.
✳️Questo il protocollo ministeriale:
https://www.tdc19webapp.org/links/circolare-ministero.pdf
Come si potrà notare, per una patologia che porta repentinamente a compromissione polmonare, per iper infiammazione e formazione di trombi, il Ministero si raccomanda soprattutto di cosa NON somministrare ai primi sintomi, piuttosto che quali farmaci siano da somministrare, e si citano esattamente le 72h di vigile attesa e anche la saturazione prima della quale non si deve intervenire.
Il nostro schema terapeutico TDC19, condiviso e approvato da 208 medici ospedalieri, specialisti, MMG e professori universitari italiani e stranieri (che non si capisce secondo quale campionato sono definiti di serie B rispetto a quelli di serie A molto graditi al mainstream), prevede varie opzioni di scelta tra possibili farmaci per ogni fase della malattia, così come avviene per ogni patologia.
Ogni medico è libero di scegliere, così come prevede da sempre la professione, qualsiasi farmaco a disposizione che ritenga utile ed è del tutto normale che se un farmaco viene usato in modalità off label (ovvero per utilizzo differente da quello per il quale era stato approvato, e trattandosi di farmaci di vecchia data, è chiaro che lo siano) si debba far firmare un consenso informato non troppo dissimile da quello che si fa firmare ogni giorno a migliaia di persone in Italia da mesi per somministrare il vaccino.
☑️Analizziamo quindi insieme le scelte del Ministero come andrebbe fatto:
Come è possibile leggere nelle foto qui allegate, nel protocollo del Ministero della Salute per quanto riguarda la terapia a domicilio ci si raccomanda di:
NON somministrare eparina (che evita la formazione dei trombi) prima di essere allettati…
NON somministrare antibiotici (nonostante recenti studi favorevoli all’utilizzo)
NON somministrare cortisonici (non sono da somministrare subito, ma a seconda della fase di intervento, sono invece necessari eccome)…
Da mesi si chiede in ogni piazza d’Italia di aggiornare tale protocollo, si chiede di ascoltare i MEDICI che per primi e da quasi 2 anni curano sul campo pazienti con farmaci in uso da anni e, quindi, già ampiamente studiati sul profilo della sicurezza e non è accettabile che ci si permetta di diffamarli sulla base di approssimativa disinformazione.
➡️Si sono raccolte 30.000 firme per una petizione sul punto, consegnata al Ministero Speranza, in data 27 luglio 2021 e per cui siamo ancora in attesa, dopo aver inviato una relazione integrativa, due giorni dopo, a firma di Cavanna, Fazio e Mangiagalli.
Il Ministero, con pec del 20 settembre 2021, ci risponde che gli organi competenti stanno ancora valutando gli atti
➡️Si sono intentati contenziosi su contenziosi per chiedere come mai si sia sistematicamente rallentata ogni autorizzazione alla cura ai primi sintomi anche a fronte di un’approvazione quasi all’unanimità di odg da parte del Senato dell’8 aprile 2021 o come mai si mantengano verbali ed atti secretati sul rifiuto di 10000 dosi di monoclonali offerte gratuitamente nell’autunno scorso e nonostante ci sia una nostra sentenza che impone ad AIFA la consegna degli atti.
❇️Abbiamo fatto richiesta di collaborazione e approfondimento anche su farmaci a nostro avviso promettenti da febbraio, senza aver mai avuto alcun riscontro in merito, se non una totale chiusura a prescindere e nonostante evidenze.
Se in questi ultimi due anni si fosse intervenuti subito con i farmaci già disponibili, ai primi sintomi, lasciando i medici liberi di esercitare la propria professione come sempre hanno fatto davanti ad ogni patologia dai tempi della scuola alessandrina ed ellenistica, oggi probabilmente sarebbero molti meno i morti da contare e almeno un buon 80% in meno i ricoverati gravi ad aver mandato in tilt l’intera economia mondiale.
Nella ricerca del farmaco perfetto, si sono ignorati quelli che avrebbero potuto già da subito contenere i danni da repentino peggioramento, per una scelta a monte di libera evoluzione della malattia.
☑️Oggi siamo probabilmente da zittire perché rappresentiamo il colpevole “non fatto”.
Ma è limpido ai più che non è corretto nei confronti di tutti quei medici che coraggiosamente qui hanno aiutato senza sosta mai pazienti, da volontari, dopo turni altrettanto massacranti altrove, giorno e notte, da quando tutto questo incubo è iniziato.
Erich Grimaldi