E UN GIORNO ACCADDE
di Marialessandra Panozzo
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E un giorno accadde , iniziò tutto una notte di luna piena.. una normale notte di metà febbraio dell’anno 2012.. quando ormai nessuno si aspettava più un Evento La prima fu una contadina che uscì di casa dopo cena per scuotere la tovaglia dalle briciole..e vide la luna.
La seconda fu una giovane madre, aprì la finestra per chiamare suo marito che era giù in strada.. e anche lei vide la luna Poi piano piano tutte la videro.. A volte ci sono mille presagi …ma la Cosa non accade; a volte è chiaro a tutte per anni e anni che prima o poi Accadrà..ma non accade poi un giorno, senza nessun motivo apparente AVVIENE Come una micro goccia che fa improvvisamente traboccare un vaso che si è riempito in millenni. Perché proprio quella notte? Perchè era giunto il tempo. In poche ore fu come una epidemia, tutte le donne ne furono colpite e dal giorno dopo il mondo non fu lo stesso La prima fu una contadina… rientrò in casa, appoggiò la tovaglia sgualcita sulla sedia, disse “sono stanca”.. e andò a dormire L’uomo guardò perplesso i piatti sporchi sulla tavola…e come spesso accade di fronte agli eventi eccezionali non capì La mattina dopo la contadina andò a passeggiare nel bosco, raccoglieva fiori, sorrideva…a casa un uomo aspettava il caffelatte davanti ad una tavola ancora da sparecchiare e i polli protestavano la loro fame nel pollaio All’inizio ci fu solo stupore. Uomini perplessi attesero invano la colazione dalla moglie, padri stupiti stavano in attesa del pane e marmellata per i loro figli che ancora in pigiama aspettavano di essere lavati La mamma dormiva perché aveva sonno…oppure si era già alzata ed era andata al lavoro…o ancora era nell’altra stanza a fare yoga, assolutamente indifferente al caos che lentamente montava nella casa –
Negli uffici dirigenti e menager aspettarono invano il caffè dalla segretaria; lei lavorava tranquilla nel suo ufficio.
All’ora del pranzo si pensò ad una cospirazione politica ..i giornalisti (le giornaliste erano in ferie) interrogavano i politici (le politiche erano andate a fare shopping): correva voce di uno sciopero organizzato per ottenere il rilascio di una terrorista, o lo stipendio per le casalinghe…. c’era aria di golpe.
Le donne passeggiavano per strada, facevano jogging, andavano al cinema, lavoravano con calma, si gustavano aperitivi e chiacchiere fra amiche.
Al secondo giorno il caos era evidente…uomini con le camicie stropicciate arrivarono tardi in ufficio perché non erano riusciti a vestire in tempo i bambini e nelle classi saltarono tutti gli orari delle lezioni perché gli alunni arrivarono nell’ora successiva.
Alla fine della scuola gruppi di bambini sedevano sui gradini aspettando i babbi che bloccati da riunioni in ufficio non riuscivano ad arrivare in tempo a prenderli. Gli scuolabus vennero sospesi per non dover lasciare i ragazzi in strada da soli
All’ora di cena furono aperte scatolette, si mangiarono uova sode e pasta all’olio, i più fortunati trovarono qualcosa di precotto nel freezer Al terzo giorno tutti corsero ai ripari: le rosticcerie vennero prese d’assalto e lunghe file si formarono a pranzo e a cena di fronte a fast-food e a trattorie
Ben presto i panifici e i fruttivendoli entrarono in sciopero per la mancanza di clientela
In pochi giorni i pronto soccorso restarono intasati a causa degli innumerevoli ricoveri per intossicazione alimentare
Le lavasecco dichiararono il tutto esaurito e si rifiutarono di aprire la porta ai nuovi e disperati clienti
Nelle case i piatti si accumularono sui lavandini, i vestiti sporchi in giro per casa. Gli uomini armeggiavano con scarso successo dietro a lavatrici, detersivi, ferri da stiro e scope elettriche…cadevano esausti a letto alle 21 rinunciando a vedere la partita I bar si svuotarono, al cinema si videro solo donne. Ovunque per le strade, nelle banche , negli uffici si scorsero uomini con le occhiaie e i vestiti macchiati, che guardavano angosciosamente l’orologio per ricordarsi a che ora la figlia doveva andare a danza e il nonno dal medico.
Si videro ingegneri che passavano ore al telefonino per cercare un idraulico, e medici che sospendevano le visite per organizzare gli orari della baby-sitter. Anche le udienze in tribunale procedevano a singhiozzo: succedeva che gli avvocati dovevano improvvisamente tornare a casa per la nonna ottantenne caduta per terra, o per la caldaia bloccata.
Dal quarto giorno gli uffici si svuotarono: alle 15.30 uscirono i padri di famiglia per poter andare a prendere i figli, alle 18 tutti gli altri che dovevano andare a fare la spesa .
Le riunioni di lavoro vennero frequentemente interrotte per chi andava a prendere il figlio con la febbre a scuola e i processi stentavano ad iniziare la mattina se il giudice doveva andare a pagare in comune la tassa sui rifiuti.
Persino i ladri non ebbero più tempo per andare a rubare di notte non potendo lasciare i figli a nessuno.
E finalmente arrivò la domenica mattina…
Lui la guardò : lei dormiva ancora profondamente, sorrideva nel sonno: rilassata e bella così non l’aveva mai vista. Lei aprì gli occhi Aveva uno sguardo luminoso e sereno Lo guardò dolcemente Poi, dandogli un bacio sulle labbra, disse : “cosa c’è amore per pranzo oggi?”
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